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ActionCam: scegliere quella giusta è il primo passo al prossimo trick - PARTE 1

11/4/2014

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Eh si, pare oramai che sia un'esplosione contagiosa. Se non ti riprendi in acqua è quasi inutile che tu faccia kite.
E' poco importante cosa poi fai in acqua. Dettagli.
L'essenziale è il ciak bel centrato sul tuo bel musone contratto nel tentativo di chiudere il trick dell'anno...
(continua a leggere cliccando su "Read More")

L'ESSENZIALE: IL mai senza

Diciamocelo pure, è figo, come è anche vero che non tutti i video lo sono. 
In questo articolo vediamo di passare alla rassegna e magari aggiungere nel tempo qualche feedback sull'attrezzatura attualmente in circolazione.
Per catturare il super slowmotion dell'ultima goccia di sudore spesa ad appena cercare di non scarrocciare ^_^
Le tecnologie attualmente sul mercato ci danno ampia scelta e vogliamo dare qualche indicazione su cosa è fondamentale, cosa opportuno, cosa desiderabile e cosa assolutamente inutile.

Quasi tutte le actioncam sono progettate per un uso generalistico. Per evidenti ragioni di marketing vanno bene un pò per tutto. Chi più chi meno.
Di certo a noi interesseranno quelle assolutamente STAGNE.
Effettivamente i pochi esperimenti in questo senso hanno dato il loro verdetto: è maledettamente difficile realizzarle senza far ricorso a custodie esterne.
Queste ultime, d'altra parte, hanno la scomodità di:
  • aggiungere peso ed ingombro;
  • in genere hanno pochi pulsanti e sono un pò più scomode da azionare visto che i pulsanti hanno tutto un sistema meccanico di rinvio e schermatura delicato (meno ce n'è meglio è...) e per forza di cose non possono essere più miniaturizzati di quanto siano;
  • soffrono dell'effetto FOG se non ben trattate
  • Sono realizzate generalmente in polimetilmetacrilato e per questo soffrono le azioni meccaniche di sabbia, poco dei raggi UV... Tocca averne un pò di cura;
  • Sono un pò più difficili da puntare, all'inizio serve un pò di occhio e poi presa la mira è un problema relativo;
  • Se non sono perfette, qualche volta lasciano muovere la cam all'interno rovinando l'audio con tok-tok fastidiosi;
  • penalizzano l'audio delle riprese.

E' anche vero che ultimamente a molti dei punti sopra si è posto rimedio e di fatto certamente le custodie subacquee esterne sono uno standard di fatto.
Sempre più spesso queste cam hanno ovviato al problema dei pulsanti grazie al remote control wireless, alla difficoltà di puntamento integrando microdisplay direttamente sulla cam o inserendo un modulo Bluetooth o Wi-Fi che consente di "vedere" via tablet o smartphone cosa sta puntando la nostra cam.
Al contempo il reparto software dedicato all'audio riesce sempre meglio, diremmo "con una buona resa", ad amplificare le frequenze smorzate dal sottile strato della custodia, mentre si abbassano i segnali che vengono amplificati all'interno del case plastico (quelli in risonanza) e risultare in una cattura audio accettabilissima.

Nella sezione MAI SENZA, non fatevi mancare:

  •  una pezza di microfibra morbida per la pulizia delle lenti delle reflex. Alcune sono anche antistatiche riuscendo a rimuovere anche quei peluzzi che tendono, elettrizzandosi, ad essere attratte dal case. Un buon negozio di fotografia (o alla peggio di ottica) dovrebbe disporne a prezzi trascurabili.
  • un leash per assicurare la vostra cam a qualcosa di più sicuro che l'attacco che usate. Qualche volta cede, ve lo assicuro, successo nell'ultima session di test, e sono guai se non avevi previsto un "piano b".
  • se prevedi di usare la tua cam tenendola a mano (monopod, granade, e simili) o se l'hai fissata sulla tua tavola, dopo il leash ti consiglio di investire in un piccolo galleggiante (come "piano c" non si sa mai). Ricorda di testarne l'efficacia e coloralo di un colore fluo (idealmente giallo fluo o fuxia).

EFFETTO FOG: l'incubo di alcuni, ecco come risolvere

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Il vero nemico numero uno di queste cam con case plastico ha un nome: l'umidità.
Oltre quella già presente nell'aria, questo sistema tende per forza di cose ad accumularne sempre più all'interno della cam fino a rendere quest'ultima in alcuni casi quasi inusabile.
L'umidità dell'aria quando la temperatura cala (la sera semplicemente) condensa all'interno della cam, anche quando semplicemente ne apriamo lo sportello per inserire la SD ne rientra di nuova visto che è presente dell'acqua normalmente nell'aria. Nel chiudere la cam nella custodia questa ne rende impossibile sia lo smaltimento che l'evaporazione, dovuta all'esposizione della cam al sole o al semplice riscaldamento in macchina o al suo stesso riscaldamento durante la registrazione. Questo vapore normalmente condensa all'interno del case, quando questo si raffredda a contatto con l'acqua o col vento: è l'odioso l'effetto fog a rovinare il video di quel meraviglioso triploHP che avevi fatto quella volta...

Cosa fare? evitare in tutti i modi di aprile il case in luoghi eccessivamente umidi, nel caso dare modo all'umidità di poter evaporare e lasciare il case aperto in ambiente secco e tiepido. 

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CASI CRONICI: se nonostante tutto l'effetto fog si presenta nei vostri video occorre armarsi di contromosse, delle piccolissime quantità di acqua (un paio di gocce bastano) sono intanate dentro il corpo della vostra cam. Per bonificarle:
1) sacchetto di sali assorbi-umidità, logicamente di dimensione opportuna.
2) se il punto uno non risolve completamente si può usare un'altra variante: il sale grosso, pre riscaldato sempre in ambiente secco in una padella, viene poi messo in un tovagliolo di carta. Quando torna a temperature inferiori ai 40°, si rimuove la batteria e si ricopre la cam (evitando che il sale possa infilarsi irreversibilmente dentro il case ed arrivare a circuiti e contatti), lasciando che gli spazi e sportelli siano aperti. Può aiutare mettere il tutto in un barattolo di vetro e sigillare.
Il sale assorbirà l'umidità che dovesse essere presente riscaldando moderatamente la cam con la sua stessa temperatura.
3) se invece userai la tua cam in ambienti molto umidi, la soluzione sacchetto o sale grosso funzia. Logicamente occorre tenere presente che il sale (o il sacchetto) ha una capacità "assorbente" saturata la quale non funziona più. Come uno straccetto asciutto asciuga dell'acqua a terra ma se non lo strizziamo servirà poco allo stesso scopo. Per strizzare il vostro sacchetto basta portare il sale a temperatura (un minuto di asciugacapelli può funzionare oppure se sale riscaldarlo sulla piastra x un po). 

USELESS: della serie anche NO

Il cavalletto, no non serve nel 90% dei casi.
Queste cam vogliono essere usare in movimento e non temono lo shake della mano.
Ci riescono grazie generalmente al binomio di un'ottica spinta, focali piccole (angoli di visuale grandi, da 150° a 170°) quasi un fisheye, ed una modesta stabilizzazione software.
In realtà quindi potrete fare a meno del cavalletto. Semmai potrebbe essere utile un monopiede, telescopico, che vi consentirà di mantenere la cam a distanza di un metro dal soggetto (tu!) e di riprendere tutta la figura e la scena dell'azione.
Badare che quasi tutti i modopod sono fatti in alluminio o acciaio cromato. Quasi mai inox. Questo vuol dire che dovrai ricordarti di sciacquarli bene in acqua dolce ed asciugarli se non vuoi cominciare a combattere la corrosione.
Nota che la salsedine corrode bene anche l'alluminio purtroppo...
Esistono modelli, non proprio economicissimi, fatti in resina, plastica, tubi di carbonio proprio per evitare la problematica corrosione ed essere super leggeri. 

Consigli e TRICKs

CASE: E' buona norma sciacquare esternamente il case con acqua dolce, ed asciugarle se possibile prima di aprire ed accedere alla cam.
LENTE: occhio al nostro "occhio" è fondamentale che le 3 superfici, quella della lente della cam, e le parti esterne ed interne corrispondenti sul case, siano perfettamente pulite e senza polvere, grasso o altro. Pulire sempre con prodotti neutri ed uno straccetto in microfibra morbida (quella degli occhiali per intenderci).
Evita di lasciare ditate, non sembra ma potrebbero rovinarti la nitidezza della foto oltre che ostacolare il normale funzionamento del trattamento esterno idrofobico delle lenti dei case. Questo comporterà che le maledette goccioline degli schizzi tenderà a rimanere "aggrappata" alla lente invece che scivolare via.
Esistono prodotti a base sintetica che potrebbero agevolare l'effetto idrofobico delle lenti, ma sarà un altro articolo... va trattato con cura per non rischiare di rovinare i trattamenti di fabbrica esistenti.
GIOCHI: controllare shakerando che non ci sia gioco tra case e cam, causerebbero fastidiosi rumori in fase di registrazione. Usare spessorini di gomma per risolvere nel caso.
DISASTRO: aaAARRRGGhHHH!!!! entrata acqua nel case / Cam allagata... E' il peggio che possa succederti, ma l'estremo rimedio è: togli la batteria, rimuovi la SD (quella dovrebbe essere sopravvissuta in ogni caso) sciacqua con acqua dolce o meglio distillata se l'hai a portata di mano, asciuga con delicatezza con un panno morbido in cotone batteria badando bene ai contatti, se il caso soffiaci moderatamente con un compressore (sempre se disponibile) o a bocca (meglio di niente), poi passa alla cam. Shakera bene la cam, hai il problema che (se la batteria non ha causato danni irreversibili di contatto/corto circuito) ci sarà dell'acqua dentro, quella dolce fa meno danni senza la batteria ma ne fa anche quella... quindi tocca agire con la meccanica (una bella centrifugata in modo che l'acqua possa defluire da qualche fessura (quella della SD o della batteria), seppellisci la cam nel sale grosso (se hai tempo l'avrai portato a temperatura prima, se troppo caldo, mettilo in un fazzoletto di carta e poggialo sopra la cam. Se hai un asciugacapelli è il momento di usarlo: riscaldando il corpo della cam vuoi che l'acqua evapori e che sia assorbita dal sale... 
Se avrai pazienza, manualità ed una buona dose di cul* potresti cavartela discretamente. Se dell'acqua salata è finita sul CCD puoi già scavare la fossa alla tua action camera...

Articolo V1.2

Agostino Martino, 
NewKiteZone (RC)
IKO Level 2 Senior,
Master COACH IKO



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