E così dopo (colpevoli) anni di incertezza, luce fù: la ISO (International Standardization Organisation) ha dato seguito alle pressioni in questo senso da parte di alcune organizzazioni terze. La più incisiva pare essere stata la Global Kitesports Association (GKA) riuscita ad affiancare un team internazionale di ingegneri ed esperti tecnici/istruttori per fornire all'intera industria del kiteaboarding criteri di test indipendenti per fronteggiare l'esigenza di completezza, non solo formale, sulla sicurezza delle attrezzature ed in particolare sui sistemi di sicurezza (aka "attivazione dello sgancio rapido"). CHI E' la ISO? cosa fanno per te? La norma ISO 21583 per il kite, perché è necessaria? La ISO 21583, in particolare, è un documento che definisce lo standard di sicurezza di livello internazionale e le condizioni che devono essere garantite dal chickenloop e dal leash di una barra da kite perché questa possa passare il test di certificazione ISO. Il nuovo standard internazionale ISO21853, più precisamente per i QUICK RELEASE (QR, sganci rapidi) dei CHICKENLOOP (CL), è in vigore (è stato rilasciato) dal 14 febbraio 2020, e fornisce all'industria del kite un nuovo modo per garantire che le attrezzature siano conformi ai requisiti di sicurezza che l'utente si aspetta. Ciò consente agli acquirenti di meglio individuare e distinguere i prodotti che soddisfano gli standard ISO e garantiscono la sicurezza dei consumatori durante la pratica dello sport che amano. Nei futuri cicli di produzione, i sistemi a sgancio rapido che soddisfano lo standard ISO, dopo essere stati testati presso una delle strutture di test indipendenti potranno dotarsi ed esporre il certificato conformità Internazionale ISO. LO STANDARD ISO 21853:
I SISTEMI QR saranno testati in due strutture di collaudo indipendenti e certificate:
COME VERIFICARE CHE i QR siano ISO 21853? Una punzonatura del numero ISO 21853 su una parte del sistema QR sarà un requisito obbligatorio della norma, tuttavia è possibile che fintanto che le aziende non acquisiscano la certificazione potrebbe passare del tempo. Ci si augura che già per l'estate 2020 i primi prodotti omologati possano raggiungere la distribuzione ed il mercato per alzare ancora di più l'asticella della sicurezza. Questo il LOGO: CONSIDERAZIONI:ISO vs Anfor: 170N contro 150N... ci saremmo aspettati un "abbassamento" dello sforzo massimo necessario per attivare i QR. Speriamo che le prossime versioni dello standard possano migliorare. Anche un bambino di 10 anni, a parere dello scrivente, deve poter attivare il QR. La forza di spinta ipotizzabile a quell'età dovrebbe essere circa 15N... Speriamo che l'accesso a questa certificazione sia QUASI GRATUITA (costi vivi o poco più) per i brand, altrimenti ciò penalizzerebbe i piccoli brand e soprattutto si tradurrebbe in un inevitabile aumento dei costi delle barre ISO21853... Lo standard ISO21853, finalmente, premia il color-code ed i QR! il QR deve essere rosso, per lo meno una buona parte di esso. Ma la considerazione va alle barre in sé visto che sono anni che ci spendiamo facendo megafono a questa richiesta: la parte sinistra delle barre DEVE essere rossa, non se ne può più di barre gialle, bianche, grige, fuxia o blu perché "sono più fighe quelle nuove di quest'anno"... Riflessioni più attente della problematica, anche in considerazione a studi già assodati in altra letteratura evidenziano che ci sono dei problemi nel definire il "rosso" come colore dell'emergenza. Questo già occorse nel momento in cui ISO definì il colore dei pulsanti di stop di emergenza dei macchinari elettrici: Alcuni studiosi, qualche tempo dopo, unirono alcuni risultati scientifici ed evidenziarono che il rosso ha problemi ad essere distinto nel 9% della popolazione mondiale maschile :-O E che questa è la casistica delle percezioni cromatiche più diffuse rapportate alla visione che definiamo "normale": Da questo punto di vista (è il caso di dire), si evidenzia che il colore più universalmente distinto è l'arancione che potrebbe essere a questo punto usato al posto del rosso (sinistra, QR, QR-Leash), ed il suo opposto blue che potrebbe essere usato per il destro. Riteniamo che il "look" abbia una priorità minore che la sicurezza, fermo restando che possa per lo meno essere tollerata una minima percentuale di color-code sulla barra (per esempio il 50%) Si sta discutendo che forse la combinazione che mette meno ambiguità potrebbe essere quella di usare il bianco come base standard, e l'altro colore (rosso, giallo, arancio, o nero) come indicatore della parte sinistra della barra. Infine alcune considerazione vanno al fatto che questi studi partano da lavori clinici che non tengono in considerazione la visione dei colori sott'acqua, o meglio quando immersi in acqua. Ciò potrebbe portare a risultati ancora diversi, considerando che spesso la parte più visibile e libera della barra è la zona dei galleggianti (floaters) e le relative prelinee (leader lines). Certo è che una definizione di standard è quanto mai necessaria ed urgente e dovrebbe estendersi possibilmente alle linee (color coded) soprattutto ed anche alle briglie ed attacchi (pigtails) sul kite. Un'altra frontiera della certificazione potrebbe prendere in considerazione la forma (lo shape) della sezione della barra. Evitando di fare barre perfettamente cilindriche, cioè asimmetriche, sarà come è già possibile con alcune barre in circolazione, capire se le si stia impugnando nel verso giusto o sbagliato (anche ad occhi chiusi, anche se sommersi sotto una mega-frullata d'onda)... Alcuni aggiungono che però questa idea progettuale non può sostituire il color-code delle barre ma certamente può essere un valido add-on! algorMi occupo degli aspetti strettamente tecnici e dell'insegnamento avanzato del kitesurf. |
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