R&D, LA PROVA DEL "9"29/8/2018
QUALITÀ DI UN BRAND, PARTE TUTTO DA QUILa verità sta nel mezzo, molte aziende semplicemente non possono permettersi troppi prototipi, e relative misure intermedie, troppi test con atleti/pro diversi, o addirittura diversi kite designer. Tutte questo ha un nome: Ricerca e sviluppo (Research & Development), R&D, che è tra i componenti più pesanti in quello che sarà il costo finale dei nostri giocattoli ed è quello, in ultima analisi, che deciderà l'ampiezza del sorriso sulla nostra faccia a fine sessione. Prove, Prove ed ancora proveDopo ogni idea, ogni kite cucito, la fasi cruciale è quella sul campo, qui i nun video storico Nick Jacobsen, al banco di prova con un prototipo, un FX, comparandolo a quello dell'anno precedente. Questo giorno si prova la classe 8m, ed nel video possiamo vedere come differenti settings di briglia siano passati al test pratico per validare il loro effetto definitivo sul comportamento del kite. Generalmente i brand sono soliti dividere in 3, le classi di sviluppo per sviluppare successivamente tutte le misure in catalogo: 5/8m - 9/11m - 12/15m. Molti minori test vengono effettuati per misure ultrapiccole. Discorso a parte è il lightwind, ed è per questo che si preferisce creare e sviluppare una linea di produzione a parte per questi ultimi perché il comportamento di queste velivoli in condizioni di scarso vento è davvero questione di mille e troppe variabili: Il Light wind è quasi una scienza a sè; domande come: è meglio diminuire il peso eliminando 2 struts o lasciare la piattaforma così com'è e puntare su una grammatura inferiore. Meglio forzare sull'AR, anche a costo di perdere sulla manovrabilità, però guadagnare sull'upwind? Domande che richiedono uno sviluppo che tutto un mondo a parte. Per tornare a Cabrinha questo lavoro inizia ben presto, un anno di lavoro ed affinamento inizia effettivamente dalla misura regina (il 9) per le primissime fasi dello sviluppo, individuata la via maestra, si procede per affinamenti successivi sulle versioni dei prototipi che vengono finalizzati su ogni singola misura contemporaneamente da diversi atleti che girano in spot completamente diversi tra loro. I feedback vengono raccolti immediatamente dopo il test e confrontati a frequenza settimanale. Si procede quindi alle modifiche sulla successiva generazione di prototipi, si aspetta la spedizione e si reitera fino alla soddisfazione degli obiettivi si sviluppo. Cavallo che vince non si cambia, ma anche noE' questo il motivo per il quale i modelli di alcune aziende sono sostanzialmente molto simili ai precedenti, da un parte vige l'adagio "Non tocchiamo nulla di quello che funziona", dall'altro c'è la quasi necessità di farlo, perché il marketing pressa ed il fan si aspettano la grande novità. E' un fine gioco delle parti, in cui, spesso anche la fortuna gioca un ruolo fondamentale. Ma come esiste una GOLF da sempre, così alcuni modelli sono figli di stirpe blu, una base da cui si parte sicuri. Altri necessariamente piuttosto genio, estro e creatività. Più di mille calcoli al CAD, più di ogni misura in galleria del vento (praticamente solo un paio di aziende al mondo lo fanno...) c'è il vecchio buon colpo di culo che cambia la storia di una azienda o di un modello e lo fa entrare nell'olimpo dei kite immortali. Quelli che saresti curioso di provare adesso nel loro stato di grazia, che hanno segnato linee di non ritorno del nostro sport. Sono pochi e li conosciamo tutti (te ne viene in mente uno? commenta sotto). Così come, a volte, succede anche che il nuovo non sia meglio del vecchio, e quante volte ci siamo ripetuti "sarà, ma a me quello dell'anno scorso piaceva di più" e la solita trita e ritrita risposta "è che è nuovo lo capisci col tempo... non puoi giudicarlo adesso". Amore a prima vistaEd invece no, caro kiter, te ne dico una: quando un kite, una tavola, una muta, un trapezio sono perfetti lo capisci subito ed è già un buon inizio. Molto meno spesso sarà il contrario e quando questo succederà, sarà perché sarai certamente in grado di adattarti, abituandoti, ad ogni kite ed ad ogni tavola; ma sarà pur sempre un adattarti, uno sforzarti a fartelo andar bene dopo averlo comprato così tanto magari... Ci sono aziende che questa esperienza la gratificano appieno, altre che presentano il conto, quello della insoddisfazione, col tempo. Ecco perché il consiglio rimane sempre lo stesso: provate ogni kite prima di comprarlo. (ndr: c'è un bel TestDrive al NewKiteZone a metà Maggio, ti interessasse farlo) Dai retta alla TUA prima impressione che ti dà un kite. Non farti intortare da questo o quel promoter, da questa o quella grafica, ma mettiti in acqua, prova, osserva e fissa le prime impressioni a caldo. Sono essenziali perché quelle più veritiere. E' il problema delle grandi aziende: hanno tanti pro, gente che se gli dai la proverbiale busta della coop con una leadingedge ti chiudono un backmobe 7. Con un capacità tecnica tale e quale alla velocità di adattamento a qualunque cosa voli. Ciò è impressionante ma è lì il problema... davvero pochi di loro sono utili "tester" per l'R&D. E quelli col "piede fino" devono essere in grado di fornire un feedback di prima mano, immediato, a caldo. La sessione dopo si saranno già abituati a quello che usano. Ecco cosa distingue una grande azienda da un'altra, la capacità di gestire tutto questo, disporre di tanti tester "sensibili", ed ovviamente la capacità di processare queste informazioni e trasferirle nello sviluppo di ogni step di prototipo, prima della deadline di produzione. La dritta dello Zio AgoCrash it, love itCrudele da pensarci, ma sì: c'è anche chi è pagato per rompere i kite o almeno per provarci. Questa fase è una delle fasi più importanti, io direi la più importante, per ogni azienda che aspira ad essere leader sull'affidabilità, prima tra le migliori tre al mondo. Scelta di materiali, tensione e tipo di cuciture, forme e sezioni ogni errore o svista progettuale in questa fase viene al pettine e serve per bonificare ogni problema. La durabilità dei nostri kite passa tutto da queste scelte, e c'è chi spende sforzi, risorse ed energie per questo delicato dettaglio. E' qui che si gioca la vera partita tra i veri TOP brand. Oggi giorno è dopotutto facile fare kite che volino in modo eccellente, che siano reattivi e leggeri alla barra ma la storia insegna che pochi di questi sopravvivono alla vita ed agli abusi medi dei kiters (leggi consiglio in merito) più di 1 anno o più anni. E' arcinota la questione che ha riguardato uno dei kite più venduti, affetto da un problema proprio di resistenza: ai primi impatti seri dopo qualche mese si "apriva"... e vacanze in fumo. Valvole, colle, vernici e "ceratura" insidie latentiMa come possiamo distinguere un buon kite, se è nuovo da uno kite destinato a sbriciolarsi a breve. La storia in genere non mente e ci può dare una buona indicazione. Se è vero che giudicare una moderna 500 dalla ruggine delle vecchie Panda 30 non è molto sensato, è altrettanto vero che è difficile vedere i fanali di una vetusta Audi 80 che frenando comincino a fare l'albero di Natale, quando con le frecce, quando con le lampade di retromarcia ed a volte con quelle del porta targa... Buon sangue non mente, è la filosofia e l'essenza di un TOP brand che fa la differenza. Una azienda, il suo modo di progettare, in genere da sempre, pur migliorandosi è la sua impronta di riconoscimento. Cercala ed apprezzala, nelle generazioni precedenti, e prima di scegliere un kite chiedi dei problemi che affliggevano le generazioni passate ed ascolta con attenzione di quelli più immediatamente recenti, possono dirti tanto. Cosa osservare in particolare? Ogni dettaglio la dice lunga come detto, ma indirizza il tuo focus su come le vernici durino nel tempo, quanta ceratura resista nel kite usato dopo 1 anno, se scrocchia o se si è "ammorbidito", se si registrano lamentele di perdita di pressione, dal circuito, se ci sono dei punti di logorio che portano all'abrasione, magari tamponata con l'applicazione di patch progettuali in corrispondenza di raccordi e valvole, se le briglie tendono a consumarsi in corrispondenza di carrucole o punti di attacco, se sopratutto la trailing edge, vero "polso" della salute di ogni kite, è in perfetto stato o se tende a perdere compattezza e rigidità. Queste le cartine al tornasole di ogni azienza. Questi sono i dettagli più che la grafica figa che strutturalmente dicono come la ricerca e lo sviluppo hanno lavorato e quanto la qualità sia presa in considerazione per il tuo duraturo divertimento. La qualità: prezzo e valoreMi capitò di smontare un FlexiFoil di recente. Rimasi impressionato, un tale livello di rifiniture e dettagli, quasi ingiustificato per un kite. Mi chiesi "ma quanto diamine avranno speso per realizzare questa valvola così, questo raccordo, quella tasca di nylon ecc ecc."
In sostanza c'è molta differenza tra chi sceglie la qualità come via maestra e chi la considera un accessorio al marketing. Riuscire a dosare ogni componente di un prodotto finale è la grande sfida che aspetta ogni brand: alcuni scompaiono (ne sanno qualcosa i defunti flexifoil, wipica ecc), sopravvivere è già tanto per alcuni, ma l'ossessione di pochi altri è migliorare e primeggiare. E tu cosa ne pensi di questa corsa sfrenata al marketing nelle aziende? scrivilo nei commenti qui sotto |
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